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Matteo Gamerro, o del rinascere attraverso il pensiero semplice

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di Carla Tocchetti

Un Santuccio così non si era mai visto: gremito eppure fermo, silenziosissimo. Non si sentiva nemmeno il respiro del pubblico, ieri sera al Teatrino di Via Sacco, all’aperitivo preteatrale nell’ambito della Rassegna SpeakOff, mentre parlava Matteo Gamerro, il giovane torinese al suo esordio letterario con “Due grandi + due piccole”.

Matteo si è ammalato di SLA poco più che ventenne, ed ora che ne ha trentacinque (ma ne dimostra meno) è su una carrozzella, da dove guarda il mondo “ad altezza culo”, come dice lui; si muove a fatica, ma il suo viso trasmette una luminosa serenità. Sorride sempre. Con voce sottile, parlando molto lentamente, Matteo risponde alle domande di Sabrina Minetti, la sua editor in Edizione dEste.

Con parole semplici racconta un mondo guidato dalle emozioni, che affiorano al di là delle barriere, e rivelano una sensibilità profonda: una dote che ha determinato il suo successo come scrittore. Il libro è uno di quelli-che-ci-cadi-dentro, una autobiografia emozionale, un racconto per istanti della vita di un non camminante che fa i conti con il passato ed il futuro. I capitoli del libro sono flash di vita vera in cui Matteo, per colpa o grazie alla sua condizione, non si ferma alla velocità di consumo come un qualsiasi normo: ci si immerge, restituisce il senso profondo di ciò che accade, come un privilegio, anzi un dono da restituire.

Chiediamo a Matteo il significato del premio “Campione per la vita” 2014, che ha ricevuto direttamente dalle mani di don Ciotti, il fondatore dell’associazione Libera Contro le Mafie. “Non ho la più pallida idea perchè sono stato premiato. Io non mi sento un eroe, non ho fatto niente di speciale, la malattia è successa, non l’ho scelta.” Matteo centellina le parole, risparmia il superfluo: quello che importa è l’essenziale. “E’ successo dopo un incontro con i ragazzi di un liceo: ho portato la mia testimonianza che malgrado le difficoltà la vita è bellissima. Sono rimasti impressionati. Eppure la bellezza è anche nelle piccole cose: è il messaggio universale che trasmette Don Ciotti, che arriva a tutti, ai ragazzi di 10 anni come alle persone di 80. ” Don Ciotti, che ha scritto la prefazione di “Due grandi + due piccole”, ha ricevuto la mattina stessa a Milano il libro dalle mani di Massimiliano Comparin presidente di edizioni dEste, e ha dato disponibilità a promuovere il libro. Varese è la città in cui Matteo presenta il libro per la prima volta, e che restituirà l’indomani la cortesia con il saluto dei ragazzi del Liceo Classico, e quello istituzionale del Prefetto.

“Quando incontro i ragazzi nelle scuole, mi concedo totalmente, dò emozione e loro me ne restituiscono molta di più. I ragazzi di oggi sono uno spettacolo, hanno molta energia, sono bellissimi.” Piace davvero tanto a Matteo l’esperienza di contatto “teatrale” con il pubblico: è perfettamente a suo agio, racconta aneddoti e battute, e guida il discorso dove vuole lui, seminando le domande della pur bravissima intervistatrice. Si commuove un pochino ascoltando il bravo Diego Maffezzoni, che ha letto brani tratti dal libro: racconta tra il serio e il faceto che ha iniziato a scrivere quando la sua ragazza lo ha mollato. Da allora ogni settimana scrive i suoi pensieri semplici sul blog www.altezzaculo.it .

Chiediamo a Matteo che senso ha fare programmi se la vita riserva continuamente sorprese che ne impediscono la realizzazione. Matteo risponde che la rabbia e l’ossessione del perchè è successo a me? sono una componente della vita che ha deciso di eliminare: “Non ne vale la pena, quando capisci questo inizi a scioglierti. Devi essere consapevole della tua condizione e porre degli obiettivi che puoi raggiungere, semplicemente.” Poi, con gli occhi brillanti, gongola: “Per esempio io ho l’obiettivo di arrivare dalla Bignardi”.

Matteo Gamerro, 2grandi + 2 piccole. Con prefazione di don Luigi Ciotti, Edizioni d’Este, pp. 178, 2014.

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