Al suo terzo libro “La Chiave di Dante. Un grande thriller”, stabilmente primo in classifica su iTunes, dopo oltre cinquantamila libri venduti con il marchio Newton Compton e stuoli di fans che da tutto il mondo gli inviano selfie con le sue copertine, lo scrittore saltriese Giuseppe Leto Barone si gode il suo successo, raccontandoci la genesi: <<Come dice James Rollins nella prefazione scritta per “La chiave di Dante”, le teorie cospiratorie abbondano in ogni periodo storico: poiché nel 2015 cade il 750mo compleanno di Dante, ho pensato di rileggere le terzine del Purgatorio nascondendovi gli indizi del mio thriller. E’ stato il saggista Carlo Gianazza a fornirmi lo spunto attraverso una ricerca sull’arte rinascimentale, in cui collegava alcuni famose opere pittoriche come la Stanza della Segnatura di Raffaello in Vaticano, la Primavera di Botticelli e l’Ultima Cena di Leonardo con alcuni rimandi alla Divina Commedia. >>.

La storia di GiElle Barone, nome d’arte del giovane autore, che è anche funzionario comunale nel nostro capoluogo, è già leggenda. Affascinato dall’acquisto di uno dei primi iPad, Giuseppe ne intuisce la potenzialità di sviluppo per i libri in formato elettronico e decide di cavalcare l’onda. Grazie alla sua passione per la tecnologia e una buona dose di audacia e fortuna, autopubblica una spystory e la pone in vendita su Amazon USA quando il corrispondente portale italiano non era ancora nato. Una trama accattivante e un prezzo contenuto gli consentono di rimanere in cima alle classifiche di vendita per mesi, finchè la Newton Compton nota la cosa, rileva i diritti del libro, ne cambia il titolo in “La Cospirazione degli Illuminati”, e ne lancia in grande stile l’edizione cartacea presentandola al Salone del Libro di Torino. Il libro fa il botto: attraverso numerose ristampe arriva persino negli Autogrill e nei Centri Commerciali, e viene presto realizzata una edizione dedicata al pubblico di lingua spagnola.

Nel frattempo Barone fa tesoro dell’esperienza, ascolta gli esperti di marketing che alla Newton Compton studiano le tendenze di mercato; si specializza nel thriller internazionale, un genere ricco di riferimenti storici, culturali e geografici talmente precisi che il lettore rimane continuamente sospeso tra vero e verosimile; elabora un suo stile personale, ispirato alla cinematografia dei film d’azione, fatto di capitoli di vario taglio scanditi da improvvisi salti di prospettiva nel tempo e nel luogo. Con scadenza programmata partorisce un libro all’anno: nel 2014 “Il segreto dei dodici massoni”, ed ora il neonato “La chiave di Dante”; ora sto lavorando a due titoli da pubblicare sotto contratto nei prossimi diciotto mesi. Intanto la casa editrice continua a sperimentare nuove forme per fidelizzare il lettore: per “La Chiave di Dante” ha proposto con successo una edizione in formato ebook in anticipo sulla uscita della pubblicazione cartacea: cinque puntate dal titolo “Il tesoro perduto dei Templari” e finale sospeso; per avvicinare l’autore, a cui non mancano certo doti di simpatia e comunicazione, al suo pubblico, organizza decine di incontri in libreria e firma-copie. Una bella storia varesotta di editoria 2.0, costruita con intelligenza e velocità, diventata in un lampo un successo mondiale.

*originariamente pubblicato ne La Provincia di Varese