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Style (17)

Se ne è andato un pezzo di storia della moda milanese e mondiale insieme a Elio Fiorucci, trovato morto a 80 anni nella sua casa in viale Vittorio Veneto pochi giorni fa. Dissacrante, anti tradizionalista e geniale, Elio Fiorucci ha influenzato la moda degli anni Ottanta come pochi altri. Nato a Milano il 10 giugno 1935, a soli 17 anni comincia a seguire l'attività del padre, che possedeva un negozietto di pantofole nel centro di Milano. Ma questo non gli basta: dopo essersi messo in proprio nel 1962, nel 1967 apre il suo negozio più famoso, in Galleria Passarella a Milano, che presto diventa il punto di ritrovo, a livello nazionale e non solo, per tutti coloro che sognavano uno stile informale e originale, al limite dell'anticonformismo più estremo. Accostamenti di colori shock, un tocco di pop art importata direttamente dall'America, materiali inusuali (il lattice, per esempio), per vestiti che…
La moda attraversa sempre dei periodi che la cambiano più nel suo metodo che nella sua forma. Oggi che i cambiamenti epocali, come quello degli Anni 60 con la nascita del prêt-à-porter, forse non sono più possibili, né sono possibili le rivoluzioni stilistiche degli Anni 70 e 80 per l'aridità che ha colpito la capacità di immaginazione, non solo nella moda ma nella società, si deve fare attenzione a quei piccoli segnali che, quasi mai, riescono a diventare segni degni di studi semiotici. Ciò capitò di fare a Roland Barthes, quando, dal linguaggio che adoperavano i giornali così detti femminili dell'epoca, trasse il significato sociale della moda di quel periodo (Système de la mode, Seuil, 1967; in italiano, Sistema della Moda, Einaudi). Uno di questi segnali poco significativi che oggi possiamo osservare è la convivenza forzata della moda con il mondo digitale, grazie alla quale il significato della moda vive…
da Siste's blog* Chiamarlo pattern è riduttivo, la maglia a righe è considerata ormai un passepartout, un classico alla pari di ogni monocromia. Ma nel suo alternarsi di colori, il tessuto rigato racconta una storia lunga e travagliata. “Non indosserai veste tessuta in due”, questo il passo dell'Antico Testamento la cui interpretazione, durante il Medioevo, condannò le vesti rigate a secoli bui, costantemente attribuite a classi infami. Nei secoli successivi furono i marinai (e attenzione, non gli ufficiali) ad adottarla come veste ufficiale. Addirittura, la marina francese decretò una legge nel 1858 sul numero di righe per ogni maglia: 21, una per ogni vittoria di Napoleone. 
Il 6 agosto 2014, la grande designer lombarda Anna Castelli Ferrieri avrebbe compiuto 94 anni. Ce lo ricorda Google, che le rende omaggio personalizzando la sua home page con un doodle, che la ritrae stilizzata insieme alle sue più celebri creazioni di design industriale ed oggetti per la vita quotidiana, alcuni dei quali ancora in produzione. È conosciuta non solo per i suoi progetti di disegno industriale, ma anche l'uso innovativo della plastica, avendo collaborato alla realizzazione di diversi oggetti per la Kartell, fondata nel 1949 dal marito, l'ingegnere chimico Giulio Castelli. 
Dall'estremo sud dell'Insubria, la città natale Piacenza, alle “abituali” standing ovations sulle passerelle più prestigiose della Moda; da vetrinista de La Rinascente ad icona planetaria del made in Lombardy e made in Italy. L'11 luglio 2014 è il giorno dell'ottantesimo compleanno di Giorgio Armani, autentica leggenda vivente dell'adorato Italian Style. A tal proposito, Vi proponiamo un bellissimo articolo di Simone Marchetti su Repubblica. “Se piace a me, piace anche a te”. È la frase prediletta di Giorgio Armani, il re della moda, che l'11 luglio compie 80 anni. Se piace a me, piace anche a te. Lo ripete ai collaboratori più stretti, ai designer che lavorano con lui, agli amministratori delegati che l'hanno accompagnato. Ai famigliari e agli sconosciuti. Se piace a me, piace anche a te: perché Giorgio non è l'inventore del greige, il mitico non colore per metà grigio e per l'altra beige. Giorgio è bianco o nero,…
di Settimio Benedusi* Sul recente Sportweek Dreams (inserto settimanale estivo de La Gazzetta dello Sport - NdR) avevamo, oltre alle due guest stars, anche tre modelle. Ora presento il lavoro fatto con Tanya Gervasi, di cui sono, onestamente, molto orgoglioso. Vi spiego perché: gli shooting per lo swimwear sono realizzati all'interno di paletti che sono molto ristretti, sia per tipologia di donna, location e linguaggio. Sembrano, semplicemente, belle fanciulle in costume da bagno su una spiaggia, ma poi, in verità, hanno degli ingredienti basic e precisi da rispettare molto rigorosi. È un po' (permettetemi l'azzardo, mi piace spesso fare metafore usando il cibo) come fare la pizza: gli ingredienti sono sempre quei quattro o cinque, sembra una sciocchezza, ma fare un'ottima pizza non è una cosa semplice…
di Antonella Matarrese* La Moda ha lanciato un appello alla serietà. Mentre esperti parlano già di tendenza Normcore: una nuova normalità, che parte dall'abito. Nel 2008, Alberto Arbasino - grande conoscitore dell'umanità e dei suoi tic culturali - pubblicò un illuminante pamphlet dal titolo La vita bassa (ed. Adelphi). Erano gli anni dello sfoggio delle mutande a vista, griffate, con maxi elastici che occhieggiavano dai bordi dei pantaloni, appunto a vita bassa. A decifrare quel segno delle braghe calate, al di là delle mode, si sono impegnati in tanti, e i riferimenti dalla storia del costume sono passati all'etnologia per finire all'etologia e quindi alle scimmie che mostrano il sedere in segno di sottomissione. E, visto che la moda era più che altro maschile, la tentazione di far passare per sottomesso il sesso forte è stata inevitabile. 
di Emilia Santelia e Franco Lorenzon* Il “dietro le quinte” di un servizio fotografico. Dall'arrivo della modella, alla sua preparazione. Come si eseguono gli scatti e come lavora una troupe. Cosa si cela dietro un servizio fotografico? Ve lo sveliamo noi!!Un famoso film degli anni '80, ambientato nel mondo della moda, s'intitolava: “Sotto il vestito niente”. Un titolo, tutto un programma. Noi, non abbiamo la presunzione di volervi dire che cosa c'è dietro il “fashion system”, anche perché, come in tutti i settori, ci sono pro e contro. Quello che possiamo fare è mostrarvi il “dietro le quinte” di un servizio fotografico. Dall’arrivo della modella, alla sua preparazione. Come si eseguono gli scatti e come lavora una troupe di professionisti sul set. Volevamo farvi vedere gli attimi più nascosti ed insoliti, rubati durante la lavorazione del prossimo shooting di Sfilate.it. Dopo questo backstage, i servizi di moda non avranno più segreti per voi. 
Dal 1° giugno 2014 è ufficiale la collaborazione fra la fashion blogger Giorgia Crivello e la nostra testata La Bìssa de l'Insubria. Nata a Vimercate (MI), classe 1989, fin dalla più tenera età Giorgia posa come fotomodella per marchi e magazine, dove mette in risalto la sua bellezza e le sue origini sicule ed è protagonista anche di alcuni videoclip musicali. Ma nel suo curriculum Giorgia vanta anche varie esperienze di conduzione su Deejay Tv (tra cui Believers e Rock DJ) e, soprattutto, su Italia 2 dove, nel 2011, ha presentato “Le Iene Trip”, insieme a Niccolò Torielli ed Angelo Duro - programma grazie al quale il pubblico ha iniziato a conoscerla e ad apprezzarla. 

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