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La carezza di una corazza(ta): un omaggio a Sergio Loro Piana, insubre della Valsesia

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di Antonio Mancinelli*

La vita ha scartavetrato ben bene l'avventura terrena di Sergio Loro Piana, uno degli imprenditori più intelligenti e “olivettiani”, se ci è concesso un orrido neologismo, dell'industria tessile italiana. Italiana, ho scritto. E lo potrei anche ripetere. Perché proprio lui, il “re del cashmere” - come con poca fantasia era stato etichettato dai giornali - con il fratello Pier Luigi ha deciso da poche settimane (luglio 2013 - NdR) di cedere l'80% della sua griffe al colosso francese LVMH. Sono piovute le solite critiche provinciali sull'Italia che si svende, sugli stranieri che si comprano e ci comprano e che non lasciano più spazio al made in Italy, ma godono nello scipparci i marchi più leggendari, come il suo. 

Lui - elegantissimo, rinserrato in gessati di raffinatezza esasperata, sigaro in bocca, un whisky comprato in luoghi conosciuti solo a lui - era un dandy con acuto senso dello chic e degli affari.

Ha capito che la panna montata delle “eccellenze” con cui ci riempiamo la bocca e i computer può servire al massimo come decorazione di un business solido, concreto, dalle spalle larghe. Aveva dichiarato all'Ansa: «Sono due miliardi che entrano nel Paese. Ma la nostra scelta non è stata decisa dai soldi. Abbiamo capito che, nonostante gli straordinari risultati raggiunti, per la competizione che si è scatenata probabilmente non ce l'avremmo fatta da soli. Per le nostre fabbriche si aprono spazi importanti, ci sarà quindi più lavoro in Italia».

 

E che non è importante chi possieda cosa, ma come si possa lottare contro un mercato globale e agguerrito per continuare a imporre le proprie fissazioni: la qualità estrema di materiali e dettagli, il culto di un'eleganza che si esprima attraverso tatto, vista e quella zona del cervello che fa da link tra cultura e desiderio.

Aveva due malattie: 1) Una patologica passione per tutto ciò che è bello, raro, individuale, distintivo: ovvero la materia di cui è costituito il lusso nella sua forma perfetta e compiuta. 2) Quella che l'ha portato alla fine.

Sulla distanza, la prima sarà quella che renderà immortale il suo nome. Però spiace davvero che, per ora, abbia vinto la seconda.

*Giornalista, ci ha gentilmente concesso questo contributo - tratto dal suo blog “Beato fra le gonne” - originariamente pubblicato sul mensile MarieClaire.it

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