Diego Di Sopra (30)
Impiegare gli immigrati irregolari in lavori socialmente utili, come pulire le strade, manutenere giardini pubblici o altro è un’iniziativa adottata da alcuni Comuni, anche in Lombardia, in accordo con le Prefetture che hanno la responsabilità di distribuire nel territorio queste persone. Iniziativa mainstream demagogica, infatti ci sono diversi aspetti di questo progetto che lasciano un po’ perplessi. Intanto le Amministrazioni comunali che inizialmente si sono dette contrarie al collocamento imposto di immigrati clandestini sul proprio territorio e che poi hanno aderito all’iniziativa, di fatto finiscono per accettare la loro presenza. Ben inteso che gli immigrati sono volontari, i responsabili di associazioni, onlus e cooperative fanno sottoscrivere ai suddetti un’adesione per così dire volontaria che tutti accettano di buon grado nella speranza di essere legittimati a restare o nella convinzione che questo “lavoro” li possa aiutare in qualche modo a sopravvivere. Ma a distanza di poco tempo, quando capiscono che la situazione…
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Dissacrante Efe Bal
Scritto da Diego Di Sopra
Come diceva Jerry Calà in “Vacanze in America”, un film degli anni ’80: «I like la cara e vecchia faiga», ossia mi piacciono le donne, ma, ciò nonostante, tutta la mia simpatia va per Efe Bal, il trans di origine turca che ha partecipato in prima fila alla Prima della Scala, lo scorso 7 dicembre. Quest’anno erano imponenti le misure di sicurezza per il tradizionale evento meneghino, sempre meno i soliti manifestanti fuori dal teatro, però chi protesta non può che simpatizzare per Efe Bal, dissacrante come non mai. Durante l’intervallo, rivolgendosi a Daniela Santachè, le ha detto: «sono felice che sei diventata un po’ leghista» per l’abito verde di dubbio gusto che indossava, ma non deve aver gradito la Santachè. Solo la sua presenza in verità dava fastidio alla crème della società e come se non bastasse alla fine dell’opera verdiana ha inscenato una piccola protesta tuffandosi, per così…
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Dario Fo e i rednecks di Salvini
Scritto da Diego Di Sopra
Il termine “redneck” nasce come gergo dispregiativo per indicare i bianchi lavoratori, o meglio, agricoltori, degli Stati Americani del sud (Alabama, Mississippi, Texas e tutte gli ex Confederati). La traduzione letterale è “collo rosso”, ad indicare appunto il collo scottato al sole per il lavoro nei campi. È sinonimo di zotico ed era ed è usato per denigrare la classe bianca rurale. Nell’immaginario collettivo i “rednecks” sono ignoranti, conservatori (repubblicani) e razzisti. Appassionati di musica country, motori (Pick-up e quad), caccia e armi. La figura del “redneck” appare spesso in tv, ad esempio nella serie televisiva “Dukes of Hazzard” o in serie animate.All’inizio del XX secolo il termine veniva utilizzato comunemente fra i democratici americani per indicare le fazioni politiche che facevano capo agli agricoltori bianchi, col passare del tempo, dagli anni ’70, è usato sempre più spesso in maniera offensiva. Ma nel corso degli anni, se da una parte…
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Elia Corti, nato a Viggiù in provincia di Varese, figlio di Giovanni, nel 1891 aveva ventidue anni quando fuggì in America. Era arrivato da un paesino nel cuore dell’Insubria fino a Barre, che si pronuncia Bèrri, una cittadina a nord fra le verdi montagne del Vermont, lo stato più “democratico” di tutti gli Stati Uniti d’America, con aspirazioni indipendentiste. Iniziò a lavorare prima alla cava e poi alla Barclay Brothers, la più grande società di granito, lì era riuscito ad affermarsi come scultore. Dopo il lavoro andava insieme all’amico e socio Samuele “Sam” Novelli in un bar frequentato per lo più da emigranti lombardi, dove incontravano altri scultori, scalpellini e cavatori. Tra fine Ottocento e i primi anni del Novecento emigrarono in tanti a Barre da Viggiù, da Carrara e dalla provincia di Verona, chiamati per lavorare il marmo e il granito, e poi anche scozzesi e baschi. Non c’erano…
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Non regolamentando il turismo naturista, si perde una grande occasione di business locale oltre che culturale, infatti sono circa 200mila, più o meno, i lombardi che già praticano il Naturismo, per lo più in altre nazioni europee, come Francia, Spagna e Croazia dove ci sono centinaia di strutture dedicate che accolgono ogni anno migliaia di persone. Questo è un peccato, ma ultimamente due Consiglieri di Regione Lombardia, Marco Tizzoni (Lista Maroni) e Claudio Pedrazzini (FI), hanno presentato alcuni emendamenti in materia di turismo lombardo per riconoscere e regolamentare il Naturismo in Lombardia, con aree da dedicare, come spiagge fluviali, ma anche parchi o boschi. Ottima cosa e i tempi appaiono ormai maturi. Ricordiamo che l’attuale Presidente Roberto Maroni sottoscrisse vent’anni fa la proposta di legge “riconoscimento della pratica del naturismo”. Purtroppo però tali emendamenti sono poi stati ritirati per presentare un sub-emendamento, approvato in Consiglio, più generico: “la Lombardia deve…
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Come ho già scritto più volte, le bandiere non sono materia di poco conto, tant’è vero che la Nuova Zelanda, il prossimo anno, potrebbe cambiare la propria con un referendum. Lo scopo è togliere l’Union Jack, ossia la bandiera del Regno Unito (UK), nel quadrante in alto a sinistra. È pretestuoso il fatto che la bandiera assomigli troppo a quella australiana o a quella delle altre ex-colonie, secondo il primo ministro John Key bisogna cambiare la bandiera neozelandese per allontanare l’immagine del passato periodo coloniale britannico, questo è il vero nocciolo della questione. Certamente un cambiamento simbolico di non poco conto e anche uno smacco per la Gran Bretagna, ma non è per niente detto che vinca il Sì alla nuova bandiera, infatti secondo il quotidiano The New Zealand Herald, la maggior parte degli elettori sarebbero contrari a questo cambiamento. L’attuale bandiera, utilizzata per la prima volta nel 1869, fu…
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Bandiera confederata sotto attacco
Scritto da Diego Di Sopra
È stata riaperta la chiesta metodista africana dopo il recente massacro di Charleston, nel South Carolina, dove il giovane Dylann Roof ha aperto il fuoco uccidendo nove afroamericani. Nikki Haley, governatrice repubblicana del South Carolina, si è affrettata ad invocare la pena di morte e c’è chi vuole pretenziosamente vietare la bandiera confederata, toglierla da tutti i palazzi pubblici. Quella bandiera, tanto per capirci, nota per la serie televisiva “Dukes of Hazzard” che l’ha resa popolare negli anni ’80. E c’è chi invece difende quella bandiera, simbolo di libertà e indipendenza, valori come la famiglia e il coraggio. Una bandiera storica che rappresenta l’epopea sudista e che oggi è minacciata come non mai dal “politically correct” anche nel Tennessee, Massachusetts e Mississippi, che dovrebbe modificare la propria bandiera, e secondo Hillary Clinton non dovrebbe sventolare più da nessuna parte. È una campagna di boicottaggio promossa dell’establishment statunitense, per lo più…
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Avere la barba…
Scritto da Diego Di Sopra
Era da qualche tempo che volevo scrivere un post sulle barbe, mi sono sempre piaciuti i personaggi barbuti, dal disneyano Mago Merlino, da Panoramix, il druido di Asterix, fino ai tolkieniani Gandalf e Gimli. Io stesso ho la barba da oltre due anni, mi è sempre piaciuta l’idea di portarla. È tornata prepotentemente di moda già l’anno scorso, lo dimostra anche il fatto che ci sono sempre più “barber shop”, ossia barbieri dedicati al taglio e alla cura della barba appunto, solo per citarne due fra i migliori, Sir Modern di Diego Zaffaro a Pavia e Hiro a Buccinasco, location di un noto spot televisivo con Fabio Volo. Personaggi televisivi come Chef Rubio con i suoi baffi o Davide Moscardelli, il carismatico calciatore con la lunga barba e modelli come Gianluca Di Sotto hanno sicuramente influenzato il grande pubblico e sempre più giovani uomini desiderano avere baffi e barba. Fiorisce…
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E’ tempo di superare le divisioni
Scritto da Diego Di Sopra
La guerra civile americana costò oltre 620mila morti e un numero incalcolabile di feriti e mutilati. Pensate ad un numero ben superiore a tutti i caduti americani in tutte le guerre, comprese il Vietnam e la Seconda Guerra mondiale. Fu una guerra fratricida, durata quattro anni dall’aprile 1861 all’aprile 1865, a cui seguì un lunghissimo e drammatico dopoguerra che si aprì con l’omicidio di Abramo Lincoln. Ebbene, sono stati realizzati migliaia di film per raccontare questo terribile conflitto, veri capolavori come l’intramontabile “Via col vento” o la “Nascita di una nazione” (film muto). E infatti fu proprio allora che gli Stati Uniti gettarono le basi per diventare la nazione più potente al mondo, ma a caro prezzo. Vale la pena ricordare che un po’ in tutti gli Stati americani che hanno partecipato alla Guerra di Secessione, dall’una o dall’altra parte, vi sono ancora oggigiorno le statue dei generali, come quella…
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